Medolago si trova lungo la strada provinciale ''Rivierasca'', distante da Bergamo 16 Km ed è bagnato alla sua sinistra dal fiume Adda; è un paese che a distanza di tempo si è trasformato da centro agricolo a prevalenza industriale e artigianale.
E' situato a 246 m/slm e ha una superficie di 3,77 Kmq; in data 31.12.2003 ha raggiunto i 2154 abitanti, una notevole crescita pensando che nel 1985 gli abitanti erano 1450 e vent'anni fa 1332.
Riguardo al toponimo, Luciano Gallina così scriveva: ''Fra l'Adda e il Brembo la presenza di un grosso anello di ferro inflitto nelle rocce che stanno sotto la casa attualmente dei signori conti Medolago, la quale occupa il luogo ove ergevasi un vecchio castello, dava un'apparenza di probabilità alla supposizione del Finis-lacus (Filago, Medo-lacus Medolago) e Caput-lacus (Calusco d'Adda)''. Il Gallina conclude: ''Sembra più probabile che Medolago abbia preso il nome dalla dimora di una gente Metellia, Metellius Metelliacum''.
Il primo documento nel quale si parla di Medolago risale al 917 e cita un terreno in fondo Bennaco, che si chiamava Mediolacus, facendo quindi chiaramente capire che la località che oggi porta il nome di Medolago a quell'epoca era di secondaria importanza. Nel 952, in un altro documento, Medolago ha già acquistato una certa levatura tanto che si cita ''infra Castro Medolago. Gumperti hatitator castro medolaco'' e nel 953 Berengario II e suo figlio Adalberto sono citati su un atto di vendita di Medolago.
I monaci di Pontida ebbero una secolare signoria religiosa e patrimoniale sul territorio di Medolago dal 1089 al 1798.
La proprietà di Medolago donate ai monaci come ''obbedienza'', erano costituite da un Castello con la Chiesa, dai terreni posti nelle frazioni circostanti di Pommo, Torre, Grandone, Bedesco e Solza, il Mulino e il porto sull'Adda.
La Chiesa di S. Maria venne in seguito ceduta alla comunità di Medolago in cambio della cappella di S. Defendente.
Nell'XI secolo il castello di Medolago (al suo posto ora si trova il palazzo Medolago Albani, costruito, pare, sulle rovine del castello) viene costruito in forma associata tra i vari potenti proprietari fondiari o castellani, che non pagavano le decime dell'episcopato di Bergamo.
In questo periodo si registra una forte immigrazione nel territorio di Medolago e di Bennaco.
Sotto il dominio veneto, Medolago riceve nel 1433 concessioni speciali perchè il suo territorio è stato lungamente provato dalle guerre, ma nel 1509 le truppe francesi di Carlo d'Amboise si accaniscono ancora contro il Paese che resisteva all'invasione.
Da allora la roccaforte di Medolago cessò di esistere e il Paese perse la sua importanza.
Il Comune di Medolago dal 1928 al 1970 fu aggregato a Solza prendendo il nome di Riviera d'Adda, con sede municipale a Solza. Ricostruì la sua autonomia solo il 22 gennaio 1970 staccandosi da quest'ultimo.
Quanti giungono da fuori non devono perdere l'occasione di visitare la bella Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta, che venne eretta nel 1743 al posto della Chiesa di S. Maria preesistente dal 1440.
All'interno gli altari sono in stile neo-classico con rilievi in marmo e bronzi di buona fattura.
Stupenda in un'icona con stucchi l'Immacolata, opera di un ignoto del ‘600, così pure il gruppo statuario dell'Assunta in legno dorato e policromato, posta sulla pala dell'ancona centrale dal 1877.
Recentemente, nel dicembre 2003, è stato inaugurato il nuovo sagrato e i lavori di conservazione degli elementi lapidei della facciata della Chiesa.
Anticamente la Parrocchia era dedicata ai Santi Gervasio e Protasio e la relativa chiesetta posta in località campestre S. Protasio; oggi è chiamata anche ''Chiesa degli Alpini'' per le opere di restauro apportate dai volontari del Gruppo.
In questa Chiesa ferve la devozione ai morti delle pestilenze ivi ancora sepolti ed in tempo di siccità i contadini di Medolago si portavano in Processione alla chiesetta per impetrare la pioggia e per festeggiare i patroni si radunavano sul posto il 19 giugno di ogni anno, tradizione che sussiste tutt'oggi.
Tra i personaggi illustri di Medolago ne ricordiamo in particolare due:
Per diversi secoli in paese hanno abitato le famiglie dei conti Medolago Albani e ancora oggi vivono gli eredi del casato. Da questa nobile famiglia discende il conte Stanislao Medolago Albani, uno dei promotori del Movimento cattolico.
Una figura molto più vicina nel tempo è quella di Mons. Clemente Riva, il vescovo del dialogo, mancato a Roma il 30 marzo 1999. Nato nel 1922 a Medolago, nel 1935 entrò nel seminario dei Rosminiani a Pusiano, continuando gli studi a Domodossola e nel collegio Rosmini a Stresa e quindi nel Pontificio Atneo Lateranense. Sacerdote nel 1951, insegnante di teologia dogmatica a Domodossola, nel 1963 ebbe l'incarico di consulente per la stampa cattolica italiana presso il Concilio. Vescovo a 52 anni, è ricordato anche per i suoi studi su Rosmini, sulla libertà religiosa e la profonda e convinta adesione al rinnovamento conciliare. Lo slancio per l'evangelizzazione e il generoso impegno pastorale, particolarmente nel dialogo inter-religioso e con il mondo della cultura hanno contraddistinto il ministero episcopale di S.E. Mons. Riva ma per tutta la comunità di Medolago è rimasto affettuosamente ''Don Clemente''.